giovedì 12 novembre 2009

Giorno quarto



Oggi partenza di buon mattino, la giornata sara' lunga visto che faremo una puntatina anche in myanmar e laos, pero' 3 nazioni in un giorno e' un record. Strada facendo per arrivare al confine per il myanmar, peraltro non molto distante dalla citta di chang rai dove ci troviamo, facciamo una piccola fermata ad un tempio, ancora direte voi? Si, rispondo io, perche' questo tempio ha una piccola particolarita', oltre che dai monaci e' abitato da gruppi di scimmiette. I monaci si occupano di loro e queste vivono nei giardini del tempio. Se passate da li fate come noi portatevi delle banane ve le farete subito amiche. Il cammino verso il confine
prosegue e a meta strada ci fermiamo in una installazione molto particolare. Qui in zona data la vicinanza al confine fino a vario tempo fa le tribu' di montagna erano dediti alla coltivazione e commercio dell'oppio, ora mi spiego la quantita di gioielli in argento e pietre preziose che possedevano. La madre dell'attuale re, considerata dalla popolazione un angelo inviato dal cielo, ha ideato un piccolo stratagemma per cambiare questa situazione. In cambio della rinuncia all'oppio ha fornito i mezzi alle tribu' per cambiare i raccolti
ugualmente redditizi e un particolare mercato per vendere il loro artigianato creato ad hoc. In questo punto del territorio ha creato un giardino botanico di tale dimensione e varieta' che farebbe impallidire qualsiasi eden, in grado di attirare visitatori da ogni dove. Credo di aver perso il conto delle realizzazioni floreali create e fatte crescere qui e del numero di giardinieri che le seguono, un vero esercito. Dopo questa meraviglia si riparte e si arriva al confine con il myanmar e durante il disbrigo per le pratiche confinarie qualcuno ne approfitta per fare qualche acquisto, una 40ina di collane in ceramica da rivendere in italia, praticamente alla fine dei tour avremmo due trolley pieni di gioielli che incredibilmente riusciamo a far passare alle varie dogane aereoportuali. Ok ci siamo passiamo dall'altra parte e anche con una certa ansia, anche perche' non dimentichiamo che qui c'e' una dittatura militare instaurata dopo anni di guerra civile. Bene si passa senza problemi e condotti dalla nostra guida prendiamo un tuk-tuk (classico taxi spartano presente in tutto il sud est asiatico) e ci dirigiamo da un antiquario della zona. Si ammettiamolo non siamo qui solo per
piacere. :D L'impatto delle vie della citta' e' subito molto forte. In thailandia e' presente comunque una certa agiatezza diffusa, ordine e grande cura di case e strade, mentre qui causa noncuranza dello stato, poco presente e solo oppressivo, c'e' una poverta' diffusa, nonostante siamo in una citta di frontiera con forti scambi commerciali, la totale mancanza di cura di strade e case che si riflette in quella della popolazione. Arrivati dall'antiquario cominciamo a vedere la merce in offerta e contrattare sui prezzi, turandoci il naso visto che questo qui puzza come un caprone. Terminati gli acquisti facciamo un paio di visitine ai templi locali molto interesssanti, devo dire, in quanto lo stile birmano differisce di molto da quello thailandese. Gli edifici ricordano molto di piu' una stilizzazione cinese e i buddha, completamente d'oro in tahilandia,
qui sono bianchi con alcune volute d'oro, ma ugualmente splendidi.Un paio di signore si offrono di farci da guida nel tempio piu' grande e ovviamente provano a venderci qualcosa e ne approffitto per prendere un paio di souvenir, carlo dal canto suo voleva dargli qualcosa senza comprare nulla e qui e' venuto
fuori l'orgoglio di questo popolo che non accetta carita', in quel momento ho provato una profonda ammirazione. Ultimo fermata in myanmar il locale mercato che assomiglia piu' ad un suk. Veniamo a
contatto con tutto il tarocco possibile e immaginabile, dall'elettronica, agli abiti qui si vendono di tutto comprese i famigerati mazzi di carte degli americani con le immagini di saddam della guerra nel golfo e viagra!!!!! Perche' e sopratutto perche' lo offrono a me, girano forse delle voci di cui non sono a conoscenza? Ripassiamo il confine e subito ci dirigiamo verso il laos e arrivati al mekong, confine naturale tra i due paesi, veniamo imbarcati su una piroga per l'attraversamento. Tralasciando i miei riti sciamanici volti a preparare il trapasso della mia anima riusciamo a traversare il fiume giallo senza problemi per poter visitare un villaggio laotiano. Anche qui stessa situazione precedente poverta', anche se democratico il paese non ha molte risorse
su cui contare. Distrutti ma felici rientriamo alla nostra suite e ci prepariamo alla visita del night market di chang rai meno affollato di quello di chang mai ma molto piu' fornito di prodotti artigianali delle tribu' oltre che di tarocchi contraffatti oltretutto molto bene. ;)

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