domenica 29 novembre 2009

Ultima lettura


Questa la consiglio potreste avere conferme, e molte, o se non vi eravate poste domande, con adeguata apertura mentale avrete delle belle sorprese.

domenica 22 novembre 2009

Paura

Sabato, di nuovo. Grigio come molti prima d'ora, nuvole, probabile pioggia. Vorrei restare in casa ma non posso, gli amici bisogna curarli vero? Una disco? Si dai magari mi distrae, dico io. Stasera saro' come tutti gli altri, in fila, una serata nella massa, ma si' cosa ci sara' di male. Arrivo, parcheggio, amici, coda, il locale, e' una serata leather (azz...). Non sopporto queste specie di feste a tema tutti uguali, stessi vestiti, stessi atteggiamenti fashion victim in costumi alternativi. Basta smetti di fare il superiore e cerca di mescolarti. Non facile, non trovo facce conosciute, non riesco ad approcciarmi cosi' facilmente. Quanto tempo e' passato da quando sono arrivato? Sembra un eternita', che ci faccio qui, non e' il mio ambiente, non e' il mio mondo. Saluto veloce gli amici, invento una scusa diplomatica delle mie. Guadagno l'uscita, ma quanta gente c'e', son tutti venuti qui stasera, non riesco quasi a camminare, ho difficolta a muovermi. Cazz... ho anche inciampato ci mancava solo questa figuraccia davanti a tutti. Alzo lo sguardo, facce grigie tutte uguali, no, no aspetta c'e' qualcosa di diverso, c'e' qualcuno di diverso. Morettino, riccio, barbetta, un sorriso furbetto catalizza il mio sguardo, non noto neanche il suo abbigliamento leather. Tento di fare il disinvolto nonostante la figuraccia di prima e lui continua a guardarmi con quel suo sorrisetto furbetto. Ci presentiamo, ci beviamo qualcosa al bar, si parla. Non riesco a seguire il suo discorso annuisco, non riesco a staccargli gli occhi di dosso. Lentamente la sua mano scivola sulla mia coscia sento una sensazione di tepore, avvicina la sua faccia alla mia, vorrei che mi prendesse, ora. Quasi come se mi avesse letto nel pensiero mi regala un altro dei suoi sorrisi maliziosi, si avvicina, sono bloccato nel suo sguardo, non mi accorgo quasi che ci stiamo baciando. Le mie inibizioni cadono, dimentico dove siamo, la mia timidezza, mi lascio andare, mi immergo in lui sento montare la passione, voglio solo lui, la sua bocca il suo abbraccio le sue mani. Mi avvinghio a lui come se fosse l'ultimo collegamento a questo mondo alla vita. In un lontano angolo della mia mente sento gli sguardi degli altri su di noi, stupore, invidia, non importa, non mi riguarda. Continuo a godere del suo corpo del suo calore, si interrompe, mi chiede di andare a casa mia. Acconsento con una prontezza che non e' mia. Non ricordo il tragitto verso casa, quasi come se fosse una dissolvenza di quelle vecchie commedie americane degli anni '50, non so neanche come siamo finiti nel mio letto, me ne importa? Voglio solo la sua bocca, il suo corpo, sento in lontananza la pioggia che batte sui vetri, non voglio che smetta, voglio che rimanga qui, qui con me, qui nel mio letto. Siamo stanchi, sudati, l'uno tra le braccia dell'altro, coccole, parole dolci, acquietamento dei sensi. Dormiamo. Luce, quasi d'improvviso, fa male agli occhi quasi, la citta' si risveglia. Mi giro nel letto, non c'e', deve essere andato via, sento un pezzo di carta tra le coperte, un suo messaggio. Cosa avra' scritto, un addio, un vediamoci presto? Non ora, non adesso voglio stare ancora un po' ad occhi chiusi, ricordare ancora le sensazioni della notte. Sento dei bambini che giocano, attraverso la parete elisa che canta “paura di decidere, paura di te” e forse e' quello che sento in questo momento. Vorrei che fosse ancora qui , per le sue braccia, per il suo sorriso e poi? Poi diventerebbe cosa? un amicizia profonda, solo sesso, una relazione? Lo voglio? Sono in grado? E' cio' che cerco? Non voglio pensarci ora, non adesso. La luce e' sempre piu' forte, si stanno risvegliando tutti intorno a me.Mi rigiro tra le coperte, voglio sentire ancora un po' di quel calore, non voglio decidere ora, non voglio leggere quel biglietto, voglio solo ancora un po di sonno, di buio. Non voglio avere paura.

giovedì 12 novembre 2009

Phi Phi island



Ci siamo alfine mare arriviamo, destinazione phi phi island. Resort immerso nel verde, suite in collina (sai lo tsunami hai visto mai...) che la parola principesca e da favola non rende l'idea. Da qui sara' tutto in relax le uniche due spedizioni saranno a phi phi town nella parte sud dell'isola per vedere la rimini della zona e un escursione ad un isola qui accanto famosa per essere stato il set di "the beach" con di caprio. Qualche giorno di calma ci voleva. :)

Giorno ottavo



Ultimo giorno a bkk si va' al mercato del fine settimana di chakutak. Immaginate per chi la conosce porta portese, moltiplicate per 10 e forse vi avvicinerete come idea. Anche qui qualcuno riesce a trovare un antiquario e spendere da non credere. :D Qui si e' originato il primo grosso screzio tra di noi da quando stiamo insieme in cui ci siamo spiegati riguardo ad alcuni nostri modi di vedere le dinamiche di coppia che abbiamo chiarito subito. Come dico io "meglio ora che tra 5 anni". All'avvicinarsi dell'ora di pranzo ristorante giapponese per cambiare dalla cucina thai e finalmente riesco a provare i ramen classico piatto presentissimo in tutti i manga che arrivano dal sol levante ehehehe. Data la nostra stanchezza ci passiamo il pomeriggio in piscina jacuzzi dell'albergo per fare un ultima puntata alla citta' prima della partenza del giorno successivo. In primis un giretto sullo sky train il treno sopraelevato che ha reso famosa questa citta'. poi una puntatina al piu' grande centro commerciale della citta'. Una mostruosita' di 8 piani dove ogni singolo piano e' piu' grande dei due piani dell'orio center messo insieme. Nota di colore sono gia' stati messi su gli addobbi natalizi.....ma non erano buddisti qui?? Ultima tappa al mercato di pathong dove anch'io come tutti ho acquistato dei tarocchi di marche famose nike e lv per l'esatezza evitando di essere ficcato in uno dei sex clubs della zona. Cena vietnamita e poi a nanna.

Giorno settimo

Seconda giornata a bangkok in breve giro sul fiume con ciucciata di soldi per gli approdi, finti antiquari, finti amuleti al mercato omonimo, visita abortita al palazzo reale un disastro via l'altro. Pomeriggio alla sauna babylon con la speranza di avere un ambiente diverso da quello a cui siamo abituati. Great error sembra che i thai gay siano piu' unibiti dei nostri conterranei. Risultato della giornata, a bangkok meglio farci scalo e un giorno per riprendersi dal fuso orario. Qui tutti vedono il turista come un limone da spremere.

Giorno sesto




Arrivo a bangkok...10 milioni di persone, caldissimo, umidita' alle stelle vediamo che succede. Tempo mezz'ora e siamo gia' intasati nel traffico cittadino come da copione ma a differenza delle nostre citta'...NESSUNO SUONA IL CLACSON...si si avete letto bene un'altra cosetta che dovremmo imparare in italia. Arrivo in albergo e subito si esce con destinazione chinatown molto piu' giganetesca delle nostre.
Altra sorpresa metro iperteconologica dotata di barriere di sicurezza e putroppo con l'aria condizionata a palla. Chinatown e' qualcosa di spettacolare per estensione, viuzze, gente e scelta di merce...aehm anche qui qualcuno ha speso nuovamente. Sfatti dopo i chilometri fatti ci tiriamo insieme e decidiamo di cenare in un locale molto particolare il sea food market. Allora vediamo se riesco aspiegare, pensate ad un ristorante
un po' grande, una cucina a vista con una marea di cuochi, sul fondo delle vasche da acquario piene di pesci, davanti i banchi del pesce tirati fuori dai suddetti acquari, i carrelli della spesa....Eh si, si prende su il carrello, si scelgono i pesci, crostacei, mitili,granchi, vini, verdure di vario genere e si va' alla cassa a pagare. Fatto questo si arriva al proprio tavolo si da la spesa ai camerieri e si danno istruzioni per la cottura. Risultato mangiato da dio, panza strabordante e il tutto per 35 euro a testa piu' o meno. Cosi appesantiti ci siamo diretti ad unnight market composto di negozietti messi su da ragazzi giovani in cui esponevano prodotti artigianali creati secondo le nuove tendenze stilistiche thai. Tra parentesi qui abbiamo approfitatto io di farmi il secondo buco all'orecchio, per simmetria.., e qualcuno se li e' fatti entrambi. Nota di colore sulla strada abbiamo beccato uno che aveva tirato un amaca tra due alberi al lato della strada principale....ovviamente sara morto di polvere sottili nel giro di 2 min e 45 secondi.

Giorno quinto


Di nuovo sveglia di buon ora per fare la nostra ultima visita nel nord di questo paese. La nostra guida ci porta a visitare una location abbastanza particolare. La madre del re gia' menzionata ha creato un parco in cui vengono raccolti le parti di antichi templi ristruttrati in modo da non perdere le opere li contenute. Dio questa donna la adoro e' un vero genio, inutile dire che anche qui ha creato un altro paradiso terrestre. Qui oltretutto molte famiglie ricche della thailandia organizzano il loro matrimonio e sulla frase "potremmo organizzare qui il nostro" e alla mia conseguente goccia di sudore che solca il viso la visita ha termine. Continuazione della visita in un sito altrettanto particolare,qui in thailandia c'e' un artista locale, un po' visionario che e' salito alla ribalta delle cronache con una serie di opere pittoriche molto affascinanti. Dalle sue opere ha creato un tempio ,ispirato a queste, completamente bianco e istoriato di specchi uno spettacolo incredibile, che e' una delizia per gli occhi e anche sofferenza per me visto l'alto riflesso del sole. Partenza per l'ultima tribu i lisu conosciuta dai turisti come base di partenza per il trekking. Questa etnia mantiene ancora tutte le tradizioni cinesi sia nello stile di vita, che nell'artigiano che nelle tradizioni. Nota di colore ci siamo fermati in un ristorante cinese veramente cinese e credetemi non ha nulla a che vedere con i nostri in italia. Ultima visita la facciamo in una azienda di coltivazione del te' chilometri e chilometri di te' un vero spettacolo. Ritorniamo alla base salutiamo la nostra guida con la promessa di tornare e facciamo un ultima puntatina al night market usando un riscio' trainato da un vecchietto che secondo me stava per tirare le cuoia. Domani partenza per bangkok.

Giorno quarto



Oggi partenza di buon mattino, la giornata sara' lunga visto che faremo una puntatina anche in myanmar e laos, pero' 3 nazioni in un giorno e' un record. Strada facendo per arrivare al confine per il myanmar, peraltro non molto distante dalla citta di chang rai dove ci troviamo, facciamo una piccola fermata ad un tempio, ancora direte voi? Si, rispondo io, perche' questo tempio ha una piccola particolarita', oltre che dai monaci e' abitato da gruppi di scimmiette. I monaci si occupano di loro e queste vivono nei giardini del tempio. Se passate da li fate come noi portatevi delle banane ve le farete subito amiche. Il cammino verso il confine
prosegue e a meta strada ci fermiamo in una installazione molto particolare. Qui in zona data la vicinanza al confine fino a vario tempo fa le tribu' di montagna erano dediti alla coltivazione e commercio dell'oppio, ora mi spiego la quantita di gioielli in argento e pietre preziose che possedevano. La madre dell'attuale re, considerata dalla popolazione un angelo inviato dal cielo, ha ideato un piccolo stratagemma per cambiare questa situazione. In cambio della rinuncia all'oppio ha fornito i mezzi alle tribu' per cambiare i raccolti
ugualmente redditizi e un particolare mercato per vendere il loro artigianato creato ad hoc. In questo punto del territorio ha creato un giardino botanico di tale dimensione e varieta' che farebbe impallidire qualsiasi eden, in grado di attirare visitatori da ogni dove. Credo di aver perso il conto delle realizzazioni floreali create e fatte crescere qui e del numero di giardinieri che le seguono, un vero esercito. Dopo questa meraviglia si riparte e si arriva al confine con il myanmar e durante il disbrigo per le pratiche confinarie qualcuno ne approfitta per fare qualche acquisto, una 40ina di collane in ceramica da rivendere in italia, praticamente alla fine dei tour avremmo due trolley pieni di gioielli che incredibilmente riusciamo a far passare alle varie dogane aereoportuali. Ok ci siamo passiamo dall'altra parte e anche con una certa ansia, anche perche' non dimentichiamo che qui c'e' una dittatura militare instaurata dopo anni di guerra civile. Bene si passa senza problemi e condotti dalla nostra guida prendiamo un tuk-tuk (classico taxi spartano presente in tutto il sud est asiatico) e ci dirigiamo da un antiquario della zona. Si ammettiamolo non siamo qui solo per
piacere. :D L'impatto delle vie della citta' e' subito molto forte. In thailandia e' presente comunque una certa agiatezza diffusa, ordine e grande cura di case e strade, mentre qui causa noncuranza dello stato, poco presente e solo oppressivo, c'e' una poverta' diffusa, nonostante siamo in una citta di frontiera con forti scambi commerciali, la totale mancanza di cura di strade e case che si riflette in quella della popolazione. Arrivati dall'antiquario cominciamo a vedere la merce in offerta e contrattare sui prezzi, turandoci il naso visto che questo qui puzza come un caprone. Terminati gli acquisti facciamo un paio di visitine ai templi locali molto interesssanti, devo dire, in quanto lo stile birmano differisce di molto da quello thailandese. Gli edifici ricordano molto di piu' una stilizzazione cinese e i buddha, completamente d'oro in tahilandia,
qui sono bianchi con alcune volute d'oro, ma ugualmente splendidi.Un paio di signore si offrono di farci da guida nel tempio piu' grande e ovviamente provano a venderci qualcosa e ne approffitto per prendere un paio di souvenir, carlo dal canto suo voleva dargli qualcosa senza comprare nulla e qui e' venuto
fuori l'orgoglio di questo popolo che non accetta carita', in quel momento ho provato una profonda ammirazione. Ultimo fermata in myanmar il locale mercato che assomiglia piu' ad un suk. Veniamo a
contatto con tutto il tarocco possibile e immaginabile, dall'elettronica, agli abiti qui si vendono di tutto comprese i famigerati mazzi di carte degli americani con le immagini di saddam della guerra nel golfo e viagra!!!!! Perche' e sopratutto perche' lo offrono a me, girano forse delle voci di cui non sono a conoscenza? Ripassiamo il confine e subito ci dirigiamo verso il laos e arrivati al mekong, confine naturale tra i due paesi, veniamo imbarcati su una piroga per l'attraversamento. Tralasciando i miei riti sciamanici volti a preparare il trapasso della mia anima riusciamo a traversare il fiume giallo senza problemi per poter visitare un villaggio laotiano. Anche qui stessa situazione precedente poverta', anche se democratico il paese non ha molte risorse
su cui contare. Distrutti ma felici rientriamo alla nostra suite e ci prepariamo alla visita del night market di chang rai meno affollato di quello di chang mai ma molto piu' fornito di prodotti artigianali delle tribu' oltre che di tarocchi contraffatti oltretutto molto bene. ;)

mercoledì 11 novembre 2009

Giorno terzo




Quest'oggi piu' riposati e svegliati in orario lasciamo questa citta' per dirigerci a chang rai centro vicino al confine del laos e del myanmar che ci servira' come testa di ponte per visitarli. Partiamo e cammin cammina visitiamo la prima tribu' di quest'oggi gli hacca, altra etnia di origine cinese. Questi non hanno praticamente contatti con i turisti, arrivati al loro villaggio abbiamo incontrato solo due anziane ed alcuni bambini, come da noi nel passato qui tutte le braccia disponbili durante il giorno sono impegnate nei campi. Questo isolamento causa anche lo spavento di alcuni bambini riguardo alla nostra presenza che mi lascia stupito, forse comincio a comprendre appieno che ci sono alcuni gruppi che vivono in un loro mondo di cui noi non facciamo parte, qui la globalizzazione non e' di certo arrivata...e probabilmente e' anche meglio. Proseguiamo la mattina visitando un tempio in cima ad una collina completamente bianco. Dovuta precisazione in thailandia le statue del budda, cosi' come i templi, sono ricoperti di foglie d'oro zecchino a 24k; qui invece e' stato costruito un tempio aperto, con relativo budda delle dimensioni di un condominio completamente bianco. Splendido anche se i miei occhia causa del bagliore hanno protestato non poco. Si va a fare pappa in un simpatico alberghetto sulle rive del meng rho, il fiume che attraversa chang rai, la citta' verso cui ci stiamo dirigendo. Cucina thai veramente gustosa e causa gestione occidentale le guide sono obbligate a mangiare divise dai loro clienti.....continuo a pensare che dai thailandesi abbiamo sempre di piu' da imparare. Dopo un doveroso pasto e un beurp digestivo, ci dirigiamo ad incontrare l'ultima etnia della giornata le donne giraffa. Spiego, le donne di questa tribu fin da tenera eta' indossano dei pesanti anelli di ottone intorno al collo che via via, abbassandogli le spalle, tende a fargli allungare il collo. Di anno in anno il numero di anelli viene aumentato, sembra che per loro sia un fatto di bellezza avere questo allungamento. Ho avuto una strana sensazione visitando questa tribu', tra l'altro molto povera; sembra che i campi non diano abbastanza di che vivere quindi
si affidano molto ai lavori di aritiganato, per'altro splendidi, da vendere ai turisti. Cio' che mi ha colpito e' lo sguardo triste quasi rassegnato di queste donne che, loro malgrado vedono giornalmente la loro casa e la loro terra percorsa da turisti molto spesso ignari di quale sia il loro stile di vita e le loro tradizioni che li guardano come se fosssero fenomeni da baraccone quasi come uno zoo. Per tutto il tempo della visita ho provato un senso di disagio quasi di vergogna per aver invaso , quasi con prepotenza, il loro mondo. Da qui partiamo ed entriamo in citta' al nostro albergo. Aehm stavolta qualcuno ha fatto le cose in grande. Il nostro albergo e' su un isola al centro del fiume che attraversa la citta' e inoltre noi siamo ad una suite all'ultimo piano
con vista mozzafiato.Vi lascio immaginare ;). Al grido di "Amore in questa suite ci dobbiamo trombare" ci cambiamo e andiamo alla locale festa delle lanterne (dura 3 giorni) molto piu' movimentate e reale. Mi spiego quella di chang mai viene creata sia per i thai che per i turisti, mentre qui, visto il numero limitato dei turisti, e' totalmente thai. ora comprendo gli sguardi incurioisiti saremo stati al massimo una diecina di occidentali li.
Fine serata a letto nella nostra megasuite e per fortuna che ha due stanze perche' visto il russare di qualcuno mi e' toccato dormire sul divano. O_o

Giorno secondo



Drrrrr. "rmff grah che cazz.." e' la guida che ci chiede dove siamo?? Oh cazz dovevamo vederci alle 8:30 e sono le 9:45. La stanchezza e sta minchia di fuso orario non ci ha fatto sentire la sveglia. Ok un velo di deodorante, come dice lo spot, una colazione ingurgitata in 3 secondi modello paperino e nonostante gli occhi ancora cisposi si parte all'istante (dopo dovute genuflessioni per chiedere perdono alla nostra guida). Primo stop della giornata il tempio della montagna bellissimo ma con piu' gente di quanto ci aspettassimo. Comunque vivibile e cio che colpisce di piu' e' che nonostante il discreto numero di persone si sente a malapena un brusio sommesso sia dentro al tempio che nel cortile; qui il rispetto e' richiesto ma credo che in questi posti
venga fuori a tutti automaticamente. Da qui inizia la nostra peregrinazioni a conoscere le "tribu' di montagna' o meglio le etnie minori di questo paese. Piccolo inciso, nel nord della thailandia vi sono alcune etnie di origine cinese, profughi del 1963 che lasciarono la cina quando mao tze tung butto fuori tutti i nazionalisti. Ora voi vi chiederete e come vivranno questi ai margini della societa'? Beh qui la situazione e' un po' diversa, appena arrivati qui il re e il governo di questo paese li hanno accolti dando loro degli appezzamenti di terra da coltivare in modo che potessero essere autosufficienti in breve tempo e nel contempo mantenere quasi intatte le proprie tradizioni e radici culturali. Esattamente come da noi...o no? Comunque si arriva al villaggio
dell'etnia mong per l'esatezza quella verde (per il colore dei vestiti tradizionali). Questi essendo abbastanza vicini alla citta' sono molto avezzi ai turisti e si vede dal mercato che han tirato su e gestito per l'occasione. Fortunatamente le anziane del villaggio producono ancora tessuti lavorati a mano da loro, totalmente artigianali ma temo che questa sia l'ultima generazione. Nota di colore mentre spostavo delle stoffe per visionarle meglio sono incappato in uno smartphone di ultima generazione appartenente alla nonnina
tessitrice....ehm. Ripartenza per una altra tribu' mong questa volta dei bianchi. Qui altra nota di tipo etnologico. Fino a qualche anno fa raggiungere questo villaggio non era facile in quanto non c'era una strada asfaltata, ma il governo ha avuto una bella idea a mio giudizio. Si era presentato il bisogno di realizzare un centro di ricerca agronomico in zona quindi cosa c'e' di meglio che costruirlo ad un kilometro
dal suddetto villaggio in modo da prendere due piccioni con una fava, Avere la quasi totalita' della strada asfaltata e quell'ultimo chilometro 'nature' per fare in modo che i mong non venissero invasi dai turisti...bella idea. Al nostro arrivo altra sorpresa, il governo ha dotato ogni abitazione di un pannello solare visto l'impossibilita' di portare fin qui la linea elettrica, qeusto paese mi stupisce sempre di piu' altro che terzo mondo come predicato da alcuni miei colleghi di poche vedute. E finalmente per un gattofilo come il sottoscritto l'incontro con il primo siamese, un amore di pelo. ;) Da qui si riparte e si attraversano un paio di valli con un bel numero di scossoni, fortunatamente la nostra guida ci scarrozza con una 4x4 cosi anche se sbattacchiati arriviamo senza problemi su un lago spettacolare usato di solito dai thailandesi per le ferie ma praticamente sconosciuto dei turisti. Questo significa che la nostra guida ha capito che non apparteniamo al turismo classico ma cerchiamo quel qualcosa in piu' che un tour operator non puo' offrire. Dopo il pranzo lacustre rigorosamente thai ripartiamo alla volta di un'allevamento di orchidee, e posso dire miei cari lettori che mai vidi saprofiti piu' belli di questi, eheh. Siamo ormai alla fine della seconda giornata, cena veloce e subito ci ributtiamo nella festa delle lanterne, stavolta con l'intenzione di farne volare una anche noi cosa che facciamo puntualmente. Nota della giornata girovagando becchiamo un'altro antiquario dove carlo trova dei pezzi interessanti da comprare...cosa faccio io in tutto cio'? Il convertitore umano di valuta durante le conttrattazioni, l'archivista nonche' il memorizzatore dei prezzi pagati. :D

martedì 10 novembre 2009

Primo giorno


Ci siamo finalmente si parte le tanto sospirate ferie sono arrivate. Prima volta dopo tanti anni che faccio un viaggio lungo e questa volta con una compagnia aerea di un certo spessore la thai airways. Fin dal primo impatto devo dire che qui si ha molta cura del cliente. Personale gentilissimo fino alla nausea (scopriro' poi che tutti i thailandesi lo sono), selezione dei colori dei sedili secondo concetti di cromoterapia e ogni sedile ha un suo monitor personale...touch screen si avete letto bene. Seguiranno 10 ore di viaggio che sembrano quasi volare, come un bambino in una pasticceria mi sposto con il mio dito da un canale ad un altro. Ci sono film, telefilm, cartoni animati, beh diciamolo come l'alitalia piu' o meno o no? Unica nota stonata e' stata con il film "segnali dal futuro" di cage in cui le scene disastrose, le uniche interessanti del film, che i thai hanno tagliato, vabbe' la censura arriva anche qua. Finalmente si atterra all'areoporto di bangkok e nonostante siano quasi le 6 del mattino ci sono delle file incredibili di gente, non pensavo che il livello di turisti fosse cosi' elevato. Bene ora si riparte per la nostra prima destinazione, chang mai nel nord del paese. Volo breve e subito facciamo la conoscenza della guida che portera' in giro me e carlo per i prossimi 5 giorni. Passata veloce in albergo e subito veniamo condotti alla visita di questa cittadina costruita nel 14 secolo come capitale dell'antico imperto thai. La nostra fortuna e' che in questi giorni c'e' una delle festivita' notturne piu' importanti,
il loi kratong, o festa della luce, in cui la popolazione alla fine della stagione delle piogge onora la dea delle acque. La mattina giro in un mercato alimentare della citta' in cui, davanti ad un banco che esoneva insetti fritti e simili, assisto a qualcuno che assaggia una leccornia locale, vermetti fritti sembra che qui li prendono come patatine. Il pomeriggio lo spendiamo nella visita di alcuni templi della citta' e da subito quest'ultimi mi fanno una strana impressione, molto positiva. A differenza dei luoghi di culto a cui sono abituato in cui si avverte un senso di oppressione qui si avverte un senso di tranquillita', quasi di totale distacco con il mondo esterno che mi lascia affascinato inginocchiato sul pavimento a contemplare questi edifici. Subito dopo ci siamo dati allo shopping, o meglio, carlo si e' diretto verso un famoso antiquario della zona che sapevamo
essere in possesso di alcuni pezzi di gioielleria etnica....e calo un velo pietoso sulla somma che ha speso. :) Dopo questo svenamento, una doccia veloce e una cena ci dirigiamo al mercato notturno e alla festa. E' gia' qui in thailandia i mercati tendono ad essere aperti la notte, in cui si trovano mini-ristoranti, bancarelle di artigianato di tutti i generi, tessuti, sculture in legno, di tutto insomma. E alla fine la festa arriva al culmine vengono messe nel fiume delle barchette di banano con accesa una candela e contemporaneamente si fanno
librare in aria delle lanterne di carta, ovviamente esprimendo un desiderio. Stanchi, e molto, visto il viaggio ci dirigiamo a nanna.