mercoledì 19 dicembre 2007

Pubblicazioni

Ieri sera ho fatto lo svuotamento settimanale della mia cassetta della posta e tra l'immane quantita' di cartacce pubblicitarie sono cadute fuori due pubblicazioni, legami dell'associazione con cui ho adottato mia figlia e il magazine di mediaworld. Ho cominciato a leggerle nello stesso ordine con cui sono carambolate fuori. Quindi resoconti sulle attivita' svolte nei vilaggi depressi di varie parti del pianeta, di come dopo molti sforzi si riesca ad avere accesso all'acqua potabile, alle cure, all'istruzione. Subito dopo ho letto l'altra e in particolar modo l'editoriale curato dall'amministratore delegato della societa' per cui lavoro. Qui si incensavano le lodi della moderna tecnologia di come tutti gli apparecchi ormai dialoghino tra di loro di come 350 milioni di persone nel mondo comunichino tra di loro e di come "in breve tempo" questo sara' possibile per tutti. Caro amministratore delegato probabilmente se dessi un occhio fuori dalla tua torre di avorio, pardon, di chip di silicio noterai che la tua visione del mondo attualmente e' un po' diversa dalla realta', in cui i villaggi persi nella giungla non sono soltanto raccolte fondi da dare al cesvi, che finanziamo regolarmente, ma sono persone, povere sopravvissute a guerre carestie e chissa quali altri disastri sociali. La domanda che loro si pongono alla mattina e' se mangeranno, tu caro il mio amministratore delegato probabilmente ti domandi cosa caricare oggi sul tuo ipod.
Quindi forse e' anche giusto decantare gli avanzamenti tecnologici ma non credo sia una buona idea uscirsene con espressioni riguardo alla connettivita' globale nelle attuali condizioni mondiali. Lo ammetto detesto la mia societa' e magari non saro' obiettivo ma sinceramente ste cose mi fan saltare i nervi.

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